Le Frazioni
Le Frazioni del Comune di Antrodoco
Ultima modifica 11 marzo 2023
Rocca di Fondi
Rocca di Fondi è un centro storico importante, si trova a 5 km da Antrodoco, lungo le pendici del monte Nuria ( m. 1880 ). Questo centro rappresenta un esempio di edificazione rurale del centro Italia dalla caratteristica forma a fuso con la chiesa, dedicata alla Madonna dell'Assunta, e la piazza principale poste alla sommità. Le abitazioni sono tutte costruite con materiali poveri del luogo e si integrano nella natura circostante in maniera esemplare. Le case sono tutte a due piani di cui l'inferiore, parzialmente interrato, serviva da ricovero per il bestiame; il superiore, a livello di strada era l'umile abitazione. Le vie sono molto strette, ripide e scavate quasi nella roccia.
Solo oggi, con un piano di ricostruzione particolareggiato, si sta riportando agli antichi splendori. La comunità di Rocca di Fondi, fino ai primi decenni del secolo scorso, è stata amministrativamente indipendente. A seguito della legge 146 del 20 maggio 1808, con la quale Giuseppe Napoleone, re di Napoli, riformò il sistema elettorale dei comuni Rocca di Fondi diventò frazione di Antrodoco. Il paese si raggiunge dal centro abitato di Antrodoco, percorrendo una strada panoramica che attraversa castagneti, faggeti, tratti di bosco ceduo e querceti. Altre piante tipiche di questa zona sono il cerro, l'ornello ed il nocciolo; il sottobosco è ricco di funghi e nelle radure assolate è possibile trovare le fragoline. Proseguendo questa strada, si attraversa l'altopiano di Piscignola e si arriva sulla SS. 17 all' altezza di Rocca di Corno: un'altra frazione di Antrodoco.
Rocca di Corno
Rocca di Corno, piccolo centro abitato dell' alto Appennino laziale, è frazione del comune di Antrodoco da cui dista 10 km; la sua altitudine è di 950 m. s.l.m. ed è al centro dell'omonima verdeggiante vallata, offre la possibilità di un soggiorno tranquillo e rilassante, lontano dai rumori ed a contatto con una natura incontaminata.
Le montagne sono ricoperte da folti boschi di carpino e da maestose e secolari faggete. Abitata sin da tempi remoti, la vallata, infestata da briganti ed attraversata da un'importante ramificazione della Salaria che raggiungeva la vicina Amiternum e Corfinium, fu dotata dai Romani di un complesso sistema di "avvistamenti" e di una guarnigione militare che ebbe stanza proprio in quel "forte" di cui rimangono ruderi e iscrizioni nei pressi della Stazione Ferroviaria di Sella di Corno. Appartenne al Ducato di Spoleto ed all'Abbazia di Farfa. La revisione delle amministrazioni locali voluta da Federico II di Svevia, il forte degrado economico e l'insicurezza fisica, convinse gli abitanti a rifugiarsi nei più sicuri castelli di Antrodoco e dell'Aquila alla cui fondazione il castello di Corno partecipò. Nella nuova città dell'Aquila, al pari di altri castelli, Corno ebbe un suo quartiere ed una sua chiesa e per qualche tempo conservò l'autonomia amministrativa. Distrutta da uno dei frequenti terremoti della zona, la chiesa di S. Maria di Corno in l'Aquila, venne una prima volta riedificata e successivamente scomparve del tutto. Il territorio fu parte integrante del Comune dell'Aquila e da questo accanitamente e puntigliosamente difeso dalle continue contestazioni degli Antrodocani, finché nel 1750, approfittando di una grave crisi amministrativa del comune aquilano, gli Antrodocani se lo annessero definitivamente. Posto al confine tra le regioni Lazio e Abruzzo, a 23 km da l'Aquila e a 35 km da Rieti, può essere facilmente raggiunto da Roma sia percorrendo la via Salaria fino ad Antrodoco, sia percorrendo l'autostrada Roma-l'Aquila.
Altopiano di Piscignola
Tra Rocca di Fondi e Rocca di Corno, a quota m. 1050 percorrendo una comoda strada di montagna in terra battuta, si arriva all'altopiano di Piscignola. Al centro della valle, su una collinetta, i ruderi di un vecchio castello con chiesa incorporata, che domina tutta la terra intorno, un tempo non tanto remoto, coltivata a frumento, grano e patate. Oggi la piana è percorsa in lungo e in largo da mandrie di mucche e cavalli; è una località consigliata per comode passeggiate sui prati e tra le antiche e maestose faggete.
Vignola
Vignola è una località che si raggiunge passando attraverso le Gole di Antrodoco, percorrendo la SS.17 per l'Aquila, subito dopo il Santuario della Madonna delle Grotte.
prima frazione di Rocca di Corno. Anticamente era un villaggio popoloso, ora, poche e umili case dominano la valle di Vignola, una volta solcata dalla via Amiternina, unica via d'accesso tra Roma e l'Abruzzo. al centro della vallata, si erge una costruzione con annessa una chiesetta dedicata a S.M. Maddalena. Il complesso fu fatto costruire intorno al 1372 per ospitare e rifocillare o addirittura curare viandanti e pellegrini. Il primo ospedaletto di zona. Questa località ha una grande importanza storica, testimone della fine della prima battaglia del Risorgimento Italiano 7 - 9 marzo 1821. Il generale Guglielmo Pepe, a capo delle truppe del Regno di Napoli, fu sconfitto dalle truppe austriache capeggiate dal barone Giovanni Maria Frimont. Il barone, con R.D. del 30 novembre 1821 del re Ferdinando I° di Borbone, fu insignito, per questa vittoria, del titolo trasmissibile di Principe di Antrodoco.