Descrizione
Durante il periodo delle Pentecoste con una processione alla quale partecipa tutta la cittadinanza, viene "discesa" la statua della Madonna dalla Chiesa di Maria SS. delle Grotte fino alla Chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta che si trova sulla piazza principale di Antrodoco denominata Piazza del Popolo. La statua rimane esposta ai fedeli per due settimane prima di essere riportata in processione al Santuario.
Cenni storici:
Era una ridente giornata d'ottobre dell'anno 1601. Poco prima della valletta di Vignola una fanciulla di Antrodoco, che si chiamava Bernardina Boccacci ed aveva otto anni, mentre le sue pecore brucavano l'erba si era spinta sino alla così detta "Grotta Supportata".Con sua immensa sorpresa, attraverso l'inestricabile groviglio di sterpi, sopra un crudo sasso sporgente che a stento si vedeva, le sembrò di scorgere prima qualche cosa d'insolito e bello; poi, con ardimentoso coraggio, spingendosi più addentro tra i cespugli, fissando meglio gli occhi, vide una stupenda effige di Maria con il bambino in braccio. La fanciulla vibrante di gioia per l'inattesa scoperta e fatta coraggiosa, le si accostò e liberò l'immagine dal verde fogliame sotto, il quale giaceva come riappiattita. Si scostò, non senza rincrescimento, di pochi passi da quel luogo benedetto per annunziare al padre Giandomenico l'avvenuto ritrovamento dell'immagine e per invitarlo a venire esso pure a deliziarsi di quella dolce visione che tanto rapiva il suo spirito di santa letizia. Giandomenico, invece, uomo più che un poco grossolano, di scarsa levatura spirituale; all'inizio si negò risolutamente di credere a quanto gli raccontava la figlia e molto meno si mostrava disposto ad arrampicarsi in mezzo a quel bosco selvaggio sino alla Grotta Supportata per vedere l'effige scoperta dalla sua piccola Bernardina. A tanta resistenza la fanciulla non si arrese; e con più vivezza di racconto e maggiore calore di perorazione, prese a scongiurarlo e a supplicarlo, quanto più poteva, onde si rassegnasse a seguirla per le poche decine di passi, per il viottolo che essa stessa aveva aperto affinché il padre si accertasse con i propri occhi che tutto rispondeva a verità. Alla fine tanto per accontentarla il padre si mosse verso quella grotta. Appena arrivato, dovette, senza esitazione, accertarsi che realmente dentro lo speco vi fosse l'immagine benedetta ben visibile e dai lineamenti belli. Allora l'uomo fece ritorno ad Antrodoco con una certa sollecitudine per dare notizia al parroco e divulgare nel popolo la scoperta fatta dalla figlia. Tutta la cittadinanza fu impaziente di controllare con i propri occhi il mirabile ritrovamento e fu per questo che i cinque chilometri che separano Antrodoco dal luogo del ritrovamento, furono percorsi celermente perché tanto irrequieta era la smania in ognuno di poter fissare gli occhi sul dipinto. Quella grotta solitaria, un tempo tana temibile di lupi e di ladri, squallida e umida come le altre che la circondano, da quel momento fortunato divenne il trono della Madre dei redenti: lì vi fu costruito il Santuario di Nostra Signora delle Grotte.
A chi è rivolto
A tutti
Date e orari
28 apr
20
mag
Costo
Gratuito
Luogo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 3 maggio 2024, 12:08